Il sentiero ha inizio dal primo tornante della strada che da San Benedetto conduce a Marradi, è percorribile facilmente, percorso abbastanza largo e ben segnalato.
Dal punto di vista naturalistico queste valli si presentano come la degna anticamera delle non distanti Foreste Casentinesi.
In particolare una delle gemme naturali più note è costituita dalla valle laterale (confluisce nel fiume Montone all’altezza di San Benedetto in Alpe) dell’Acquacheta, con il suo torrente limpidissimo, le sue cascate e l’incantevole pianoro che le sovrasta.
Affascinante è anche l’Eremo dei Romiti, arroccato su un poggiolo che domina la rupe da cui precipita la “Caduta”.
Immancabili i riferimenti a Dante che nell’inferno paragonò l’Acquacheta al Flegetonte:
Come quel fiume c’ha proprio cammino
Prima da Monte Veso inver levante
Dalla sinistra costa d’Appennino
Che si chiama Acquacheta suso, avante
Che si divalli giù nel basso letto Ed a Forlì di quel nome è vacante.
Rimbomba là sovra San Benedetto
De l’Alpe, per cadere ad una scesa,
ove dovria per mille esser recetto;
così, giù d’una ripa discoscesa,
trovammo risonar quell’acquatinta,
si che in poc’ora avria l’orecchi a offesa
(Inferno, canto XVI, 94-105)